La storia del mercato di Porta Portese a Roma inizia nel caratteristico Rione Trastevere a Roma, il più famoso e grande della città.
Nasce come porta di accesso alla città, Porta Portese, che viene inaugurata nel 1664 e da cui il mercato prenderà il nome.
Nato dal trasferimento di un mercato in tempo di guerra Tor di Nona, in un luogo abbandonato.
Centro di rottamazione e di deposito di veicoli e mezzi pubblici.
Nel dopoguerra Porta Portese si trasforma in simbolo di rinascita.
Dalle macerie della guerra, il mercato diventa un punto di riferimento per la città, un luogo di scambio e di speranza.
Diventa il primo centro commerciale dell'epoca.
Tra le sue bancarelle si ritrovano storie di vita vissuta, di sogni infranti e di nuove opportunità. Qui, artisti squattrinati espongono le loro opere accanto a venditori di cianfrusaglie e antiquari esperti. Nel corso degli anni si è espanso fino alla fine da via Portuense a via Ettore Rolli, in via Ippolito Nievo e nelle vie Parboni e Bargoni.
Porta Portese è un teatro a cielo aperto, dove ogni giorno si recita una commedia umana.
E' un luogo di incontro per romani e turisti, un crocevia di culture e di lingue diverse.
Un microcosmo dove si respira l'anima vera di Roma, quella verace e autentica, lontana dai clamori della città turistica.
Un viaggio alla scoperta di un passato che non vuole essere dimenticato, di un presente pieno di vita e di un futuro che si dipana tra mille sfumature di questa leggenda romana, che si rinnova nel tempo.
Qui troviamo infatti un incredibile concentrato di una tra le popolazioni urbane più sfaccettate che si possano incontrare,
quella di una capitale europea:romani, napoletani, slavi ed extracomunitari che lavorano qui, turisti italiani e stranieri,
frequentatori abituali di tutte le classi sociali, impegnati dall'alba al primo pomeriggio a creare una fitta trama di contatti verbali e
non verbali, parlando, gridando o sfiorandosi appena.
